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Una macchina o un impianto in cattive condizioni può essere ripristinato funzionalmente.

Il costruttore progetta e costruisce la macchina in modo tale che la stessa abbia una durata teorica di servizio sicuro pari a 10 anni in funzione delle classi di spettro utilizzate e dichiarate in fase di progetto.

Dopodiché è obbligatorio effettuare il calcolo di vita residua per stabilire se la macchina può essere ancora utilizzata. Nel caso sia possibile, si continua il normale utilizzo fino ad esaurimento del periodo riportato sul Calcolo di vita residua.

In caso di impianti obsoleti vale la pena valutare la possibilità di modernizzare il proprio carroponte, eseguendo le attività necessarie per ripristino completo della macchina nel pieno rispetto delle norme vigenti, rendendolo funzionale alle proprie esigenze, risparmiando.

Modernizzare il proprio carroponte può risultare così la scelta più economica prima di passare alla sostituzione dello stesso.

Questa attività, definita revamping, consiste in più fasi successive e vincolanti: analizzare la struttura della macchina, verificando quali componenti siano ancora in grado di assicurare il lavoro per il quale sono stati progettati, pianificare lo smontaggio e lo smaltimento delle parti più obsolete, montare i nuovi componenti avendone prima verificato la compatibilità con quelli esistenti, effettuare prove a vuoto ed infine collaudare la macchina.

Ma chi può eseguire il Revamping?

La FAP Srl ha all’interno della propria organizzazione tecnici ed ingegneri esperti che svolgono queste operazioni con particolare cura.

Gli interventi che vengono realizzati più frequentemente sono:

Modifica o sostituzione carrello paranco su carroponte,

Interventi su vie di corsa,

Installazione di Radiocomandi,

Installazione di Limitatori di carico del sollevamento,

Installazione di finecorsa e/o dispositivi anticollisione

Installazione di Inverter

Automazioni varie

Modifica scartamento Carroponte.

I nostri tecnici, sono capaci di migliorare l’efficienza e la portata dei vostri impianti, così come di adeguarli alle norme di sicurezza vigenti, indipendentemente dalla loro struttura ed età.

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Quali sono gli accessori dei paranchi per gru?

Gli accessori dei paranchi per gru sono:

PULSANTIERA. La pulsantiera di comando viene fornita in dotazione con tutti i paranchi elettrici. Essa è collegata direttamente al paranco e consente l’azionamento dei comandi di salita/discesa e l’eventuale traslazione con carrello elettrico. La pulsantiera è sempre dotata di pulsante di arresto di emergenza a fungo. Il cavo della pulsantiera può essere di tipo autoportante o con cavo spiralato in abbinamento a sollevatori a ventosa.

RADIOCOMANDO O TELECOMANDO. Il radiocomando per l’azionamento a distanza del paranco è disponibile come optional su ogni paranco elettrico; questo per consentire all’operatore di spostarsi liberamente all’interno dell’area di lavoro senza il vincolo del cavo elettrico.

PARANCO CON CARRELLO. Quando si parla di paranco scorrevole, si intende che il paranco è corredato di carrello.

CARRELLI PER PARANCHI MANUALI

CARRELLO A SPINTA. Movimentazione manuale tirando la catena o spingendo il carico.

CARRELLO MECCANICO A CATENA. Movimentazione tramite catena di manovra per esercitare un maggiore controllo sulla traslazione dei carichi.

CARRELLI PER PARANCHI ELETTRICI

CARRELLO A SPINTA. Movimentazione manuale tirando o spingendo il carico.

CARRELLO MECCANICO A CATENA. Movimentazione tramite catena di manovra per esercitare un maggiore controllo sulla traslazione dei carichi pesanti.

CARRELLO MOTORIZZATO. Traslazione motorizzata per maggiore comodità e in presenza di carichi pesanti. Con questa configurazione è possibile raggiungere aree scomode e permettere una movimentazione orizzontale ad ampio raggio accorciando i tempi.

SACCO PORTA-CATENA. Disponibile in plastica, in tela o in acciaio.

INVERTER. Qualora fosse richiesta una movimentazione dolce e un pieno controllo del carico, è possibile installare l’inverter, che consente partenze e arresti dolci sia sul sollevamento, sia sulla traslazione.

CARRELLO RIBASSATO A INGOMBRO RIDOTTO. È la soluzione ideale per sfruttare tutto lo spazio disponibile in altezza ottimizzando la corsa del gancio. Attraverso alcune carrucole viene ottimizzata la posizione del gancio ed è disponibile nella versione con carrello sia manuale che elettrico.

Fap Srl è presente da decenni nel mercato della vendita di materiale e accessori per il sollevamento industriale: le sue principali attività sono quelle della progettazione, della vendita e dell’installazione di Gru, Carriponte e di tutti quegli accessori sottogancio utili alla movimentazione dei carichi pesanti.

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Il corso gru a torre è un corso di formazione teorico-pratico obbligatorio per gli operatori di apparecchi di sollevamento

La gru a torre è una delle attrezzature di lavoro più importanti che possiamo trovare all’interno dei cantieri per il sollevamento e la movimentazione aerea dei carichi.

Esistono due tipi di gru a torre:

-gru a rotazione bassa: sono tutti gli apparecchi in cui la rotazione del braccio avviene al piede, vicino all’appoggio a terra degli stabilizzatori;

-gru a rotazione alta: sono invece gli apparecchi in cui la rotazione del braccio avviene in alto, nel punto in cui il braccio si innesta con la torre.

Per utilizzare entrambe, è necessario che tutti gli operatori effettuino un’attività di formazione ed addestramento; è compito del Datore di Lavoro organizzare e formare i propri lavoratori durante l’orario di lavoro.

Fap Srl presente da decenni nel mercato della vendita di materiale e accessori per il sollevamento industriale, si distingue per la sua professionalità ed il suo impegno.

La formazione degli operatori

La durata della prima formazione è di 12 ore, di cui 8 di modulo tecnico e 4 di addestramento pratico per la sola rotazione bassa o alta; è possibile effettuare un’unica formazione che consente di abilitare gli operatori sia all’utilizzo della gru a rotazione bassa, che a quella a rotazione alta, ma la durata complessiva della formazione diventa di 14 ore.

L’intera formazione ha una validità di 5 anni dalla data di emissione dell’attestato e potrà essere rinnovata per altri 5 anni, mediante la frequentazione di un corso d’aggiornamento di 4 ore.

Il corso di formazione può essere tenuto solo da soggetti con esperienza documentata di almeno sei anni nella formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, oppure da soggetti formatori con esperienza documentata, almeno triennale alla data di entrata in vigore dell’Accordo Stato Regioni, nella formazione per le specifiche attrezzature di lavoro entrambi accreditati in conformità al modello di accreditamento definito in ogni Regione e Provincia autonoma ai sensi dell’intesa sancita in data 20 marzo 2008 e pubblicata su GURI del 23 gennaio 2009.

Oltre a questi, possono erogare la formazione anche le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’INAIL, le associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori nel settore di impiego delle attrezzature, gli ordini o collegi professionali, le aziende produttrici/distributrici/noleggiatrici/utilizzatrici dell’attrezzatura, gli enti bilaterali o le scuole edili.

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Nel corso degli anni abbiamo selezionato una serie di Partner con cui lavoriamo a stretto contatto. I fornitori vengono attentamente selezionati attraverso un confronto tecnico-qualitativo costante.

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Il controllo delle attrezzature di sollevamento deve essere eseguito da personale competente.

Il D. Lgs 81/08, al comma 8 dell’Art. 71, stabilisce che gli interventi di controllo sono volti ad assicurare il buono stato di conservazione e l’efficienza ai fini di sicurezza delle attrezzature di lavoro e devono essere effettuati da persona competente.

L’obbligo riguardo la manutenzione e conservazione dei macchinari di sollevamento in condizioni di efficienza ai fini della sicurezza è in capo al datore di lavoro.

Le norme tecniche internazionali forniscono indicazioni a supporto del Datore di Lavoro per la corretta gestione in sicurezza degli apparecchi di sollevamento e per l’esecuzione dei controlli di tali attrezzature.

Le competenze richieste per le persone che effettuano gli interventi tecnici di controllo periodico e straordinario, ovvero dopo interventi di modifica o riparazione sostanziale di meccanismi o parti strutturali di una gru (tali competenze nulla hanno a che vedere con le specifiche qualifiche previste per gli ispettori degli Organismi Terzi incaricati delle ispezioni di cui al comma 11 dell’art. 71 del D.Lgs 81/08 e per le qualifiche e competenze sono state stabilite dal legislatore nazionale nel DM 12 aprile 2011 del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali) sono stabilite dalla norma UNI ISO 23814:2012 “Apparecchi di sollevamento- Requisiti relativi alle competenze per ispettori di gru”.

Hai bisogno di controllare i tuoi apparecchi di sollevamento? Contattaci

NORMA UNI ISO 23813:2012

Nell’appendice A della norma UNI ISO 23813:2012 è riportata una lista di controllo per una corretta procedura di controllo, verifica ed esecuzione di operazioni di sollevamento da parte della “Persona designata”.

L’appendice A raccomanda la specializzazione dell’incaricato dei controlli per varie categorie di gru (mobili, a torre, a ponte, ecc.);

L’appendice B fornisce indicazioni circa i criteri di conoscenza per le varie parti della gru da ispezionare.

Un’altra fondamentale norma di supporto al personale qualificato per l’esecuzione delle verifiche degli apparecchi di sollevamento è la UNI ISO 4309:2019 che definisce criteri di controllo delle funi di acciaio in servizio sugli apparecchi di sollevamento. Essa elenca i criteri per lo scarto che devono essere applicati per garantire un utilizzo sicuro degli apparecchi di sollevamento.

Per quanto riguarda invece la gestione, da parte di personale qualificato, dei controlli supplementari per valutare la vita residua di un apparecchio di sollevamento, la ISO 12482 fornisce metodologie per determinare il periodo di funzionamento sicuro dei meccanismi di sollevamento di serie.

Fap Srl effettua controllo degli impianti di sollevamento:

i nostri Tecnici specializzati eseguono le attività di controllo adottando le disposizioni contenute nelle UNI ISO 4309:2011 e s.m.i.

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Le criticità che si riscontrano nei luoghi di lavoro dove si utilizzano attrezzature di sollevamento dei carichi

Nei luoghi di lavoro in cui si utilizzano le attrezzature per il sollevamento dei carichi si possono riscontrare tante criticità; in particolare queste criticità riguardano gli accessori di sollevamento, cioè i componenti e attrezzature non collegate alle macchine per il sollevamento, che consentono la presa del carico, disposti tra la macchina e il carico oppure sul carico stesso, oppure destinati a divenire parte integrante del carico e ad essere immessi sul mercato separatamente; anche le imbracature e le loro componenti sono considerate accessori di sollevamento.

Quali sono queste criticità?

Spesso si riscontra uso di accessori di sollevamento non conformi alla Direttiva macchine. Le legature “costituiscono veri e propri accessori di sollevamento/imbracatura e pertanto trovano la loro regolamentazione tecnica ed amministrativa nella Direttiva macchine.

Altre criticità, sempre relativamente agli accessori di sollevamento, riguardano:

-deposito di accessori di sollevamento in luoghi non idonei ai fini della sicurezza;

-mancata esecuzione dei controlli degli accessori di sollevamento.

Altre criticità riguardano poi il tema della formazione:

nelle aziende si riscontra la “mancanza di documentazione attestante l’avvenuta formazione ed addestramento all’utilizzo” delle attrezzature.

Altre criticità riguardano poi l’uso in sicurezza delle attrezzature:

-sollevamenti multipli con due o più attrezzature di lavoro in assenza di idonea procedura;

-utilizzo non corretto delle attrezzature di lavoro.

Fap Srl, presente da decenni nel mercato della vendita di materiale e accessori per il sollevamento industriale, si distingue per la sua professionalità ed il suo impegno.

Le principali attività sono quelle della progettazione, della vendita e dell’installazione di Gru, Carriponte e di tutti quegli accessori sottogancio utili alla movimentazione dei carichi pesanti.

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I Carriponte sono gli impianti che meglio rappresentano l’attività del sollevamento industriale.

Il carroponte, chiamato anche gru a ponte, è utilizzato per movimentare carichi, anche di notevoli portate, avanti e indietro e destra e sinistra.

Il carroponte è adatto ad essere utilizzato in ambienti chiusi ed è formato da due corsie di scorrimento in mezzo alle quali viene posizionato un braccio orizzontale che si muove in modo longitudinale lungo tutta la lunghezza dei binari.

Ma come funziona il carroponte?

Per gli spostamenti avanti e indietro, il carroponte scorre su dei binari fissati ai due lati della struttura (possiamo immaginare la ruota del treno), mentre, per quelli destra e sinistra, è il carrello di traslazione che ospita il paranco di sollevamento ad assicurarli. Il carroponte viene comandato dall’operatore tramite una pulsantiera a cavo, i cui pulsanti riproducono i movimenti dei vari spostamenti.

In alternativa alla pulsantiera a filo, sempre più utilizzato, è il radiocomando industriale.

Manutenzione e verifiche

Per garantire il corretto funzionamento, si deve procedere con le verifiche periodiche ai carriponte. I controlli aiutano a prevenire ogni forma di guasto diminuendo le casistiche di fermo macchina. Queste verifiche sono resa obbligatorie dal D.lgs 81/08 al fine di creare un ambiente di lavoro sicuro per i dipendenti e permettono di individuare le eventuali azioni di manutenzione correttiva da effettuare con l’obiettivo di ripristinare il funzionamento di questa attrezzatura di sollevamento.

Perché scegliere Fap Srl?

Fap Srl è presente da decenni nel mercato della vendita di materiale e accessori per il sollevamento industriale, distinguendosi per la sua professionalità ed il suo impegno.

Le principali attività sono quelle della progettazione, della vendita e dell’installazione di Gru, Carriponte e di tutti quegli accessori sottogancio utili alla movimentazione dei carichi pesanti.

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https://www.fapsrl.net/sollevamento-industriale/

La durata e il buon funzionamento di una catena di sollevamento dipendono dall’utilizzo e dalla manutenzione

La manutenzione delle catene da sollevamento deve assolutamente riguardare anche la lubrificazione dei giunti. Un mancato controllo, non solo possono compromettere l’efficienza della catena, ma anche il suo funzionamento e la sua integrità.

Lubrificando la catena, si garantirà il funzionamento ottimale e la durata più lunga.

Le cose da fare per una lubrificazione corretta

Il primo elemento da dover controllare in fase di lubrificazione, è la pulizia della catena. Una catena ben lubrificata è prima di tutto pulita da polveri, residui di lavorazioni e sporcizia di qualsiasi tipo. È opportuno pulire bene le maglie e le giunzioni, per non incorrere in spiacevoli sorprese.

Per provare se c’è una corretta lubrificazione si può toccare la catena e le sue maglie, se ci si sporca, allora la catena è ben oliata.

Le cose da non fare per una lubrificazione corretta

Quando le catene vengono lubrificate, è fondamentale che il prodotto usato sia abbastanza fluido, in caso contrario il lubrificante non aderirà perfettamente alle superfici e l’attrito e la torsione non verranno mai risolte.

Per ottenere una lubrificazione corretta è bene utilizzare un prodotto di qualità e dalla giusta fluidità:

Dunque bisogna considerare:

-la composizione: ci sono molti lubrificanti che hanno al loro interno dei diluenti e che si presentano come bombolette spray; di solito il diluente scioglie anche il grasso che il produttore mette tra le giunzioni lasciando solo la patina di grasso più esterna che, invece di lubrificare, rappresenta uno dei principali attratto di sporcizia;

-la viscosità: questa proprietà è proprio quella che garantisce la fluidità del prodotto. Ricordiamoci che, in condizioni di temperatura normali, entrano in gioco oli con una viscosità da 20 a 40 SAE (da 50 a 200mm²/s a 40° Celsius) e dobbiamo tenere conto delle temperature raggiunte dalle catene durante le lavorazioni;

-l’evaporazione: quando usiamo le bombolette spray, dobbiamo assicurarci che, una volta applicato, la viscosità permanga.

Ogni sistema meccanico, più o meno complesso, ha costantemente bisogno di lubrificazione al fine di funzionare perfettamente e a lungo.

Fap Srl, presente da decenni nel mercato della vendita di materiale e accessori per il sollevamento industriale, si distingue per la sua professionalità ed il suo impegno. I suoi Tecnici specializzati eseguono le attività di controllo adottando le disposizioni contenute nelle UNI ISO 4309:2011 e s.m.i.

Ogni lavoratore rappresenta una risorsa essenziale per qualsiasi azienda, motivo per cui deve essere tutelato da eventuali rischi connessi alla sua mansione.

La formazione sulla sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro oltre ad essere un dovere, è anche un diritto per ogni lavoratore.

Il lavoratore deve essere informato su tutti i possibili rischi connessi alla propria attività, essere istruito sull’utilizzo delle attrezzature e conoscere le procedure di prevenzione attuate dall’azienda.

Inoltre, la formazione sulla sicurezza sul lavoro garantisce:

le competitività dell’azienda; il lavoratore che viene sottoposto a formazione periodica, accrescerà le sue competenze professionali e si sentirà sempre più motivato a dare il meglio sul lavoro;

la consapevolezza di prevenire incidenti; attraverso i corsi sulla sicurezza sul lavoro, ogni dipendente sarà consapevole dei rischi e maggiormente preparato ad affrontarli;

il calo di incidenti e infortuni sul lavoro; soltanto chi è a conoscenza di un rischio, è in grado di evitarlo; può anche succedere che dietro alle mansioni più semplici, si possano nascondere dei rischi.

FAP srl è conosciuta nel settore per l’organizzazione e lo svolgimento di Corsi di Formazione Continua, volti a qualificare Figure Professionali specifiche.

Elenco dei corsi organizzati

Addetto ai Lavori in Quota e DPI di 3a Categoria

Progettista qualificato Linee Vita

Installatore qualificato Linee Vita

Ambienti Confinati

Addetto a Sistemi di Accesso e Posizionamento su Fune

Per maggiori info, contattaci:

https://www.fapsrl.net/portfolio-articoli/formazione-e-addestramento/

Le caratteristiche e i vantaggi delle Gru a ponte Bitrave

Le gru a ponte bitrave sono formate da una struttura principale composta da travi a cassone o profilato accoppiate a testate di scorrimento motorizzate, con radiocomando e pulsantiera. Il sollevamento è realizzato con paranco o argano a fune, o a catena, motorizzato.

Sono utilizzate nei capannoni industriali per la movimentazione di materiali, prodotti e macchinari.

Le gru bitrave a differenza delle monotravi sono progettate per portate e scartamenti superiori ovvero dove è necessaria la soluzione più compatta per altezze disponibili limitate.

La velocità dei movimenti di traslazione e scorrimento viene gestita tramite inverter con i pulsanti doppio scatto e al radiocomando. In questo modo anche il personale non specializzato può utilizzare il carroponte in completa sicurezza, senza pericolosi pendolamenti del carico.

L’inverter permette una minor usura e una maggior durata dell’impianto, pertanto questo tipo di impianti di sollevamento non necessita di molta manutenzione.

Il paranco di sollevamento in configurazione standard è a doppia velocità con rapporto 1/6, il che permette di avere una ottima precisione nei movimenti.

I movimenti possono essere scelti in configurazione stepless, e con sistema di sollevamento con Inverter tipo ESR (extended speed range) o ASR (adaptive speed range) che modula la velocità in funzione del carico applicato al gancio, incrementandola enormemente quando al gancio non è applicato un carico.

Tutti i carriponte sono muniti di catena porta cavi installata al posto dei cavi a festone, radiocomando e tutti i collegamenti elettrici sono effettuati tramite connettore per una più veloce sostituzione.

Quali sono i principali vantaggi delle gru a bitrave?

Questa tipologia di macchine viene adottata per i suoi principali vantaggi:

-Consentono una maggiore altezza di sollevamento montando il gruppo sollevamento sopra le travi portanti

-Soddisfano l’esigenza di qualsiasi portata anche con carichi estremamente elevati

-L’utilizzo di due travi consente una struttura più stabile e contenuta anche su grandi dimensioni di luci

-Data la loro geometria consentono l’installazione di meccanismi e gruppi di sollevamento (argani) per servizi pesanti ed intensivi

A seconda delle specifiche esigenze operative è possibile personalizzare le nostre macchine con diversi accessori, contattaci per maggiori info:

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Quando si devono obbligatoriamente installare le linee vita?

Una delle domande più frequenti che vengono rivolte a chi si occupa di sistemi anticaduta: È obbligatorio installare la linea vita sul tetto della propria abitazione?

In realtà, quando un proprietario di un’abitazione o un amministratore di condominio commissionano un lavoro di ordinaria manutenzione sul tetto ad un antennista, ad un muratore o ad uno spazzacamino, i primi hanno la responsabilità di assicurarsi della presenza o della predisposizione di idonee misure di protezione e del loro corretto utilizzo.

Dunque, quando è previsto l’obbligo di installare una linea vita sul tetto?

L’obbligo di installare una linea vita sul tetto è previsto dalla legge solo nel caso in cui non vengano installati ponteggi, in quanto l’installazione dei ponteggi è l’opzione da preferire. L’art. 115 del dlgs 81/2008 “Testo unico sulla sicurezza sul lavoro” precisa infatti che va installata una linea vita “Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto all’articolo 111, comma 1, lett. a)”, comma che a sua volta stabilisce che “Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri: a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale”.

In sostanza, come emerge dalle norme, la linea vita deve essere installata nel caso in cui non sia possibile utilizzare i ponteggi, ponteggi che rappresentano misure di protezione collettiva, e per questo sono da preferirsi.

Per i lavori di maggiore entità è normale montare ponteggi o parapetti, ma per gli interventi minori di solito queste misure non vengono utilizzate perché il loro costo supererebbe di gran lunga quello del lavoro da effettuare. Tuttavia in caso di infortunio i rischi per il committente sono elevatissimi.

L’installazione di un sistema di linee vita può risolvere questo problema ad un costo ragionevole. Proprio per questo motivo alcune regioni, come ad esempio l’Umbria, hanno reso obbligatoria l’installazione delle linee vita in occasioni di lavori sulle coperture.

Con la Legge Regionale n.16 del 17 Settembre 2013 la Regione Umbria è intervenuta in materia di prevenzione delle cadute dall’alto e di installazione di sistemi anticaduta e linee vita.

L’ambito di applicazione della Legge riguarda “… ogni attività che espone le persone al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a due metri rispetto ad un piano stabile…”  non solo nel campo dell’edilizia ma anche “… dell’industria, dell’agricoltura, nonché dell’allestimento di strutture provvisorie per lo svolgimento di spettacoli […] o per altre forme di intrattenimento”.

Per quanto riguarda i lavori edili la parte più importante è il Capo II dove sono stabilite le disposizioni in materia di prevenzione dei rischi di cadute dall’alto nelle attività in quota su edifici. In particolare i progetti relativi ad interventi edilizi soggetti a permesso di costruire o a SCIA che riguardano le coperture o le facciate ventilate o con ampie superfici finestrate di edifici nuovi o esistenti:

-devono prevedere l’applicazione di misure di prevenzione e protezione, come ad esempio sistemi di linee vita, che consentono lo svolgimento di attività in quota in condizioni di sicurezza;

-sono integrati da un elaborato tecnico della copertura (o delle facciate) che contiene le indicazioni progettuali a riguardo. L’assenza o l’incompletezza dell’elaborato tecnico delle coperture (o delle facciate) determina l’irricevibilità del permesso di costruire o della SCIA.

Per un’installazione certificata dei Sistemi Anticaduta, corredata da prove di Collaudo dei Sistemi, scegli FAP SRL!

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