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In caso di impianti obsoleti vale la pena valutare la possibilità di modernizzare il proprio carroponte, eseguendo le attività necessarie per ripristino completo della macchina nel pieno rispetto delle norme vigenti, rendendolo funzionale alle proprie esigenze, risparmiando.

Modernizzare il proprio carroponte può risultare così la scelta più economica prima di passare alla sostituzione dello stesso. Vecchi o inadeguati impianti possono essere, dunque, riconvertiti ad attuali esigenze.

In questo caso, ci troviamo a procedere al revamping del carrello del carroponte, alla Centrale Enel Arezzo, un’operazione comunque complessa, che richiede macchinari specifici e personale preparato e competente.

Quando parliamo di “REVAMPING”, intendiamo tutti quegli interventi di ristrutturazione generale, con interessamento di tutte le parti, o solamente alcune, dell’impianto di sollevamento, che hanno come scopo quello di elevare il livello prestazionale del carroponte e/o della gru al massimo, similmente ad un prodotto nuovo.

Per svolgere questo revamping, abbiamo dapprima eseguito un’attenta diagnosi che riguarda il carroponte, e proseguito con lo smontaggio delle componenti dell’impianto esistente, ovvero il carrello del carroponte.

L’intervento è stato portato a termine con successo grazie ad interventi mirati! Con i mezzi idonei e il personale addestrato i risultati sono garantiti.

Gli specialisti di Fap Srl possono migliorare l’efficienza dei vostri impianti, la portata e adeguarli alle norme di sicurezza vigenti.

Per saperne di più visitate il nostro sito:

www.fapsrl.net/portfolio-articoli/revamping/

Per tutte le attrezzature di lavoro in generale, e per le gru in particolare, il testo unico della sicurezza d.lgs 81/08 prescrive che le stesse siano:

  • installate ed utilizzate in conformità alle istruzioni d’uso;
  • oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza di cui all’articolo 70 e siano corredate, ove necessario, da apposite istruzioni d’uso e libretto di manutenzione;
  • assoggettate alle misure di aggiornamento dei requisiti minimi di sicurezza stabilite con specifico provvedimento regolamentare adottato in relazione alle prescrizioni di cui all’articolo 18, comma 1, lettera z);
  • siano curati la tenuta e l’aggiornamento del registro di controllo delle attrezzature di lavoro per cui lo stesso è previsto.

Hai bisogno di assistenza immediata per la conformità degli apparecchi di sollevamento? Chi siamo?

F.A.P. Srl nasce nel 1999 a Foligno, fondata da Ulderico Gregori, con alle spalle circa 25 anni di esperienza del mondo del sollevamento industriale con particolare attenzione alle Funi di Acciaio. Oggi, a distanza di anni, l’azienda è cresciuta e si è consolidata non solo nel settore commerciale del Sollevamento Industriale, ma anche nell’Assistenza, con personale specializzato e attrezzature all’avanguardia.

L’azienda e i suoi collaboratori sono impegnati a garantire qualità e rapidità nel soddisfare le richieste della clientela. Inoltre, possono rinnovare completamente il tuo apparecchio di sollevamento industriale in particolare con attenzione alla sicurezza attraverso attività di revamping.

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Vuoi acquistare un paranco? Ti stai chiedendo come utilizzarlo correttamente? O semplicemente sei curioso di sapere come funziona? Continua a leggere!

In commercio esistono moltissimi modelli di paranco, ma quello manuale è tra i più semplici ed intuitivi nel suo utilizzo.

In linea generale possiamo dividere i paranchi in due categorie:

paranchi elettrici e paranchi manuali.

In questo approfondimento ci occupiamo di quelli manuali.

Un paranco manuale è un attrezzo particolarmente utile per svolgere lavori di sollevamento, traino e spostamento di pesi, anche particolarmente ingenti, con un consistente risparmio di fatica.  L’attrezzo è molto antico. È stato inventato nel lontano 1862, da George S. Nares, un ufficiale della Royal Navy, probabilmente proprio per far fronte alla faticosa mole di lavoro.

Struttura del paranco manuale

La struttura del paranco è piuttosto semplice ed intuitiva; il paranco a catena manuale è composto da una catena di sollevamento, una catena che ha la funzione di essere tirata per sollevare il peso e l’ingranaggio, che gira quando la catena viene tirata.

Il paranco si compone inoltre di due ganci che solitamente sono in acciaio; mentre le catene possono essere di fune o di acciaio. La struttura del paranco manuale è molto compatta e leggera; l’aspetto positivo del paranco manuale è proprio dato dalla sua facile trasportabilità e dal fatto che può essere utilizzato anche in luoghi dove non è presente la corrente elettrica.

Utilizzo del paranco manuale

Per utilizzare il paranco è necessario agganciare l’attrezzo direttamente al peso da dover sollevare o, in alternativa, ad una struttura solida che possa reggere e mantenere stabile l’oggetto o gli oggetti da sollevare.

Dopo aver agganciato con l’apposito gancio la struttura o l’oggetto, l’operatore deve tirare la catena utilizzata per sollevare il peso; questo movimento manuale consente all’ingranaggio di ruotare, in modo tale da mettere in moto il sistema degli assi e degli ingranaggi multipli, collegati alla seconda catena che è quella di sollevamento.

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Le Gru a Ponte o Carroponte si distinguono in monotrave e bitrave (a seconda dell’uso e delle portate). Quando utilizzare l’uno o l’altro?

La differenza del monotrave con quello bitrave consiste innanzitutto nell’elemento di supporto all’argano o al paranco. Infatti, se nel primo caso è presente una sola trave, nel secondo ne sono presenti due per lo scorrimento dell’organo di sollevamento.

Dunque, il numero di travi è il primo fattore discriminante tra le due tipologie.

Inoltre, il carroponte monotrave è maggiormente indicato per carichi (relativamente) più leggeri, rispetto al bitrave che ha una capacità di carico fino a sei volte maggiore. In particolare, nel primo caso la portata massima di sollevamento ammonta a carichi di dieci tonnellate, con la possibilità di raggiungere un’altezza massima di venticinque metri. Il bitrave, invece può sollevare anche sessanta tonnellate di peso, talvolta anche oltre, ad un’altezza di trentadue metri.

Il bitrave viene impiegato maggiormente nelle grandi superfici e può operare su più vie di corsa; il suo utilizzo ha luogo in contesti che necessitano di prestazioni più avanzate, come nel caso della movimentazione industriale di carichi maggiormente pesanti.

Dunque, concludendo, i due tipi di carroponte differiscono per caratteristiche strutturali e funzionali, nonché per le principali destinazioni d’uso.

Dunque, quando è meglio utilizzare un carroponte bitrave piuttosto di uno monotrave?

La scelta dipende dalla portata e scartamento, inoltre lo si sceglie per aumentare la corsa gancio e per applicazioni speciali.

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Il registro di controllo “racconta” essenzialmente la storia di ogni singola gru.

Il “registro della gru” costituisce un vero e proprio “curriculum vitae” dettagliato della gru. Documenta, in ordine cronologico, (data, nome, firma) tutti gli interventi di manutenzione eseguiti sulla gru (ispezione/controllo, revisione, riparazione), qualsiasi fatto od evento particolare avvenuto all’impianto di sollevamento.

Insomma, fornisce un’idea complessiva e immediata di tutti gli interventi di manutenzione a cui è stata sottoposta, nel corso degli anni.

A CHI SPETTA IL COMPITO DI TENERE AGGIORNATO IL REGISTRO?

Dopo che l’azienda incaricata dell’installazione ha terminato di effettuare il primo montaggio e ha rilasciato il verbale di idoneità all’utilizzo della gru, il registro di controllo dovrà essere aggiornato da colui che materialmente ha il possesso della macchina, che sia il proprietario o l’utilizzatore. È buona norma fare una copia del registro e tenere anch’essa aggiornata. In caso di qualsiasi controllo, però, l’originale deve sempre essere mostrato, debitamente compilato, alle autorità che ne facciano eventualmente richiesta.

Inoltre, i controlli devono sempre essere aggiornati in forma scritta ed è necessario conservare quelli degli ultimi tre anni a disposizione degli organi di vigilanza, come da art. 71 comma 9 D.lgs 81/08.

COSA SUCCEDE IN CASO DI SMARRIMENTO DEL REGISTRO DI CONTROLLO?

Se si perde il registro, bisogna ricostituirlo tramite apposito formulario, da richiedere all’azienda che effettua l’assistenza degli apparecchi di sollevamento. Bisogna quindi cercare di ricostruire gli eventi nell’ordine cronologico in cui essi hanno avuto luogo, attraverso i verbali dei vari interventi realizzati sulla macchina.

Fap srl è presente da decenni nel mercato della vendita di materiale e accessori per il sollevamento industriale, distinguendosi per la sua professionalità ed il suo impegno.

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Per la prevenzione degli infortuni nell’uso di apparecchi di sollevamento e mezzi di trasporto, sono fondamentali idonee procedure di scelta, controllo e verifica.

I carroponti e i paranchi sono dei macchinari progettati per sollevare e spostare materiali: sapere come utilizzare correttamente questi strumenti permette di prevenire possibili incidenti ed infortuni.

Alcune indicazioni per la sicurezza:

I carroponti, scorrenti su rotaie, “devono essere provvisti alle estremità di corsa, sia dei ponti che dei loro carrelli, di tamponi di arresto o respingenti adeguati per resistenza ed azione ammortizzante alla velocità ed alla massa del mezzo mobile ed aventi altezza non inferiore ai 6/10 del diametro delle ruote;

gli elevatori azionati a motore devono essere costruiti in modo da funzionare a motore innestato anche nella discesa;

prima di iniziare il carico e lo scarico con carroponte o paranchi va accertato il peso che deve essere sollevato. Il peso è un dato fondamentale per la scelta corretta dei mezzi di sollevamento e degli accessori di imbracatura. Il peso del carico non deve superare la portata dell’apparecchio di sollevamento e degli accessori di sollevamento utilizzati per l’imbracatura;

durante il trasporto il carico va mantenuto il più basso possibile, evitando urti e oscillazioni;

gli accessori di sollevamento per l’imbracatura dei carichi vanno conservati in appositi luoghi e non abbandonati sul terreno dove possono essere causa di cadute. Inoltre gli accessori di sollevamento a contatto con il terreno possono subire danneggiamenti causati dal passaggio dei mezzi di trasporto, dall’umidità e da polveri;

durante l’uso di mezzi di imbracatura (funi, catene, corde, ecc.) a tratti inclinati controllare che la distanza dai punti di attacco sia minore o uguale alla lunghezza dei tiranti (angolo al vertice < 60°) per evitare eccessive sollecitazioni dovute all’aumento della forza agente sui tiranti quando lavorano inclinati;

è vietato passare o sostare sotto i carichi sospesi, passare con il carico sopra i lavoratori ed anche inserire parti del corpo (mani, dita, piedi, ecc.) sotto i carichi sospesi. Pertanto è necessario che i percorsi interessati dal transito dei carichi sospesi siano predisposti in modo da evitare il passaggio del carico sopra i lavoratori e sopra i luoghi per i quali l’eventuale caduta possa costituire pericolo.

Quando poi il passaggio con il carico sopra i lavoratori non possa essere evitato il gruista deve segnalare preventivamente le manovre per consentire l’allontanamento delle persone esposte al pericolo di caduta del carico sospeso.

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Funi e catene: chi deve eseguire controllo?

Le funi e le catene impegnate nelle attrezzature di sollevamento devono essere soggette a controlli e a manutenzione continua, al fine di garantirne l’integrità e la sicurezza nel tempo.

Le funi possono subire delle alterazioni per cause meccaniche legate agli sforzi di flessioni conseguenti al piegamento intorno ai tamburi e alle pulegge e alle pressioni di contatto con gli stessi. In alcuni casi le funi possono essere danneggiate a causa dell’ossidazione. La riduzione della sezione della fune e dei fili elementari che la compongono costituiscono un campanello d’allarme relativo al degrado della fune stessa.

La verifica delle funi deve essere effettuata, per legge, da personale qualificato a svolgere questa attività: a meno che non si dimostri che personale interno all’azienda abbia ricevuto una formazione professionale adeguata a qualificare la persona allo scopo, non potrà essere il proprietario o l’utilizzatore a certificare la corretta esecuzione della verifica.

Resta comunque la circostanza che, se la verifica viene effettuata da personale interno all’azienda, anche se qualificato, la responsabilità in caso di incidente resta in capo all’azienda proprietaria/utilizzatrice del mezzo di sollevamento.

qualora la verifica delle funi venga affidata a società terza la responsabilità viene assunta da quest’ultima nel momento in cui rilascia la dichiarazione di corretta esecuzione della verifica con i relativi giudizi.

L’unico onere che permane in capo alla proprietaria/utilizzatrice è di attivarsi affinché la verifica venga eseguita nei termini di legge e l’onere di verificare le credenziali della persona o società che effettua la verifica (ad esempio: non si potrà pretendere di essere liberati da responsabilità se si è fatto visionare le funi da società che non ha come oggetto della propria attività l’assistenza ai mezzi di sollevamento).

L’avvenuta verifica va annotata da colui che ha la disponibilità della macchina, nel registro di controllo sulla base della dichiarazione rilasciatagli dal tecnico competente.

I nostri Tecnici specializzati eseguono le attività di controllo adottando le disposizioni contenute nelle UNI ISO 4309:2011 e s.m.i. Il controllo prevede il censimento iniziale delle attrezzature ed il successivo rilascio della scheda di manutenzione dell’attrezzatura.

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La caduta del carico e il possibile conseguente investimento degli operatori da parte dell’intero carico o di una parte di esso, rappresenta il rischio prevalente connesso alla presenza negli ambienti di lavoro di apparecchi per il sollevamento.

Le possibili cause

Errata imbracatura del carico;

assenza o non idoneità dei sistemi di trattenuta e di imbracatura;

non idoneità o insufficiente manutenzione dei freni e dei fine corsa;

eccessiva velocità o manovre brusche durante la traslazione del carico;

sollevamento di carichi eccedenti la portata dell’apparecchio;

interferenza tra più apparecchi di sollevamento che incrociano il raggio di azione.

Incidenti possono poi dipendere dalla “scorretta esecuzione delle manovre da parte dell’operatore addetto all’apparecchio di sollevamento quali, ad esempio, l’eccessiva velocità di traslazione e di salita o discesa del carico così come le brusche accelerate e frenate.

Ed è evidente che il sollevamento di carichi eccedenti la portata dell’apparecchio, oltre che presentare un elevato rischio di caduta dell’apparecchio stesso comporta il rischio di caduta del carico per rottura dei sistemi di trattenuta.

Misure di prevenzione

Prima dell’uso:

“verificare l’efficienza della pulsantiera;

verificare l’efficienza dei fine corsa elettrici e meccanici, di salita, discesa e traslazioni;

verificare l’efficienza della chiusura di sicurezza del gancio;

verificare che i percorsi pedonali di manovra siano liberi da ostacoli;

verificare l’efficienza del dispositivo di segnalazione acustica (sirena) e ottica (girofaro)”.

Durante l’uso:

avvisare l’inizio delle manovre con il segnalatore acustico;

durante lo spostamento dei carichi evitare di transitare sopra le aree di lavoro;

manovrare il carroponte a distanza di sicurezza dal carico;

eseguire con gradualità le manovre;

attenersi ai limiti di portata;

verificare sempre il corretto imbraco dei materiali prima di iniziare le manovre;

segnalare tempestivamente le anomalie”.

Dopo l’uso:

non lasciare carichi sospesi;

sollevare il gancio, ritirare il carrello e traslare il carro nella posizione di riposo prestabilita;

interrompere l’alimentazione elettrica, agendo sull’interruttore principale al quadro o a parete;

lasciare la pulsantiera al sicuro da eventuali danneggiamenti.

Mettiamo a vostra disposizione la nostra grande esperienza nella fornitura di apparecchi di sollevamento industriale anche per progetti chiavi in mano e per qualsiasi tipo di ambiente industriale.

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L’indagine supplementare, anche detta indagine strutturale o decennale, è un esame approfondito da parte di un ingegnere esperto.

Per gli apparecchi di sollevamento che superano i 20 anni di età è prevista l’INDAGINE SUPPLEMENTARE, cioè una verifica strutturale finalizzata ad individuare eventuali vizi, difetti o anomalie, per stabilire la VITA RESIDUA.

Fap srl effettua indagini supplementari!

Il Datore di Lavoro deve sempre mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature idonee ai fini della loro salute e sicurezza (ai sensi dell’art.71 del D.lgs. 81/2008), egli ha l’obbligo di effettuare le indagini sulle apparecchiature ogni volta che risulta necessario considerando:

-la frequenza indicata nelle istruzioni per l’uso fornite dal fabbricante,

-la frequenza indicata nelle pertinenti norme tecniche,

-lo stato di conservazione e l’utilizzo effettuato.

I principali elementi che costituiscono un apparecchio di sollevamento possono essere suddivisi in:

-elementi strutturali: sono quegli elementi la cui sostituzione non ha senso da un punto di vista economico. Sono gli elementi che influenzano la vita effettiva dell’apparecchio;

-elementi di usura: sono quegli elementi per i quali è prevedibile una sostituzione (con cadenza variabile) nell’arco della vita dell’apparecchio.

Considerando una gru a ponte, sono elementi strutturali le travi e la struttura del carrello; mentre sono di usura i ganci, le funi, i componenti dei freni, ecc.

Quali apparecchiature di sollevamento sono soggette ad indagine supplementare?

Le apparecchiature di sollevamento soggette sono le seguenti:

– le gru mobili (es. gru su autocarro e autogru);

– le gru trasferibili (gru a torre);

– i ponti mobili sviluppabili su carro ad azionamento motorizzato.

Quando va fatta?

Secondo il DM 11 aprile 2011 il DDL ha l’obbligo di eseguire l’indagine supplementare a partire dal ventesimo anno (a partire dall’installazione dell’apparecchio) con lo scopo principale di:

rintracciare eventuali vizi, difetti e anomalie generatesi in seguito all’utilizzo dell’attrezzatura;

stabilire la vita residua dell’impianto.

Si rileva tuttavia come alcune norme tecniche specifiche indichino indagini approfondite quando:

si manifesta un incremento della frequenza dei difetti rilevati,

quando a seguito degli interventi di manutenzione regolari si riscontra un importante deterioramento della macchina;

e, in ogni caso:

Non oltre i 10 anni per le gru a torre e le gru mobili,

Non oltre i 20 anni per le restanti.

Affidati a Fap Srl!

Servizi svolti:

Controlli non distruttivi

Esame Magnetoscopico

Liquidi penetranti

Ultrasuoni

Relazione dei cicli residui

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I lavori in quota possono esporre i lavoratori a rischi molto elevati per la loro salute e sicurezza, in particolare a rischi di caduta dall’alto e ad altri gravi infortuni sul lavoro.

Fra gli adempimenti richiesti dalla legge italiana per quel che concerne i lavori eseguiti in quota, vi è l’installazione di sistemi anticaduta (linee vita).

La scelta delle Linee vita per lavori ad alta quota è un aspetto fondamentale, oltre che obbligatorio, da curare in caso di costruzioni, ristrutturazione, installazione di impianti solari e fotovoltaici e di tutti i lavori che hanno partecipe quote e altezze come luogo di lavoro.

Chi può installare le linee vita?

Il montaggio delle linee vita esige molte conoscenze e qualifiche allo scopo di soddisfare tutti i requisiti di sicurezza richiesti dalla legge.

La legge regolamenta in modo molto rigido i requisiti fondamentali per eseguire questo tipo di installazione e le conseguenze della mancata applicazione di queste norme possono sfociare in gravi sanzioni.

Questo significa che una linea vita non può essere montata da chiunque: solo i professionisti del settore, abilitati dal fornitore dei sistemi da installare, possono procedere a svolgere questo compito in accordo con le disposizioni di legge.

Per capire meglio quali sono i requisiti richiesti per l’installazione è necessario compiere una distinzione preliminare tra le due tipologie: linee provvisorie e linee permanenti.

Per quanto riguarda le linee vita provvisorie, siano esse verticali oppure orizzontali, possono essere installate dalla persona che andrà ad utilizzarle. Ovviamente, a questo proposito, il lavoratore dovrà aver già ricevuto una formazione specifica che include sia nozioni prettamente teoriche, sia esercizi pratici e riguarderà il montaggio dei diversi tipi di linea di vita e l’utilizzo delle stesse.

Inoltre, l’operaio dovrà necessariamente ricevere una formazione specifica su come risalire nel caso di una caduta in altezza utilizzando le linee vita provvisorie.

Per quanto riguarda quelle permanenti, invece, sia nel caso delle linee vita orizzontali, sia nel caso di linee verticali con un cavo oppure con i binari, l’installatore dovrà essere una persona formata e accreditata.

Come sempre, è bene ricordare che sia la progettazione sia la realizzazione di sistemi anticaduta devono sempre essere affidate solo a dei tecnici specializzati con una consolidata esperienza nel settore, gli unici in grado di assicurare la giusta combinazione di affidabilità e sicurezza.

La grande forza del nostro Team è la capacità di progettare a 360 gradi.

Siamo un punto di appoggio importante per i Tecnici che, quotidianamente, si rivolgono a noi per professionalità, efficienza e cortesia.

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